Torri di San Gimignano
Torri di San Gimignano
Le Torri di San Gimignano sono il simbolo di un’epoca d’oro in cui la fiorente cittadina sfoggiava ricchezza e sfarzo da ogni angolo. Oggi segnano l’inconfondibile skyline della città, un’immagine unica che non può essere confusa con nessuna altra al mondo. Sono proprio le torri ad aver reso San Gimignano uno dei borghi più conosciuti e visitati del nostro bel paese.
Erette dalle famiglie benestanti proprio a dimostrazione del loro potere e delle loro capacità economiche, un tempo se ne contavano fino a 72 mentre oggi ne sono rimaste ufficialmente 13. Da qualsiasi direzioni si giunga in città, sono loro da lontano a darci il benvenuto. Dalla collina sulla quale poggia la città, a 334 metri di altitudine, le Torri di San Gimignano svettano snelle ed eleganti disegnando il profilo unico che da secoli affascina chi visita il celebre borgo.
Un borgo storico e affascinante
San Gimignano ospita ogni anno decine di migliaia di visitatori, si trova a pochi chilometri da diverse località di interesse come Firenze, Siena, Monteriggioni e Colle val d’Elsa ma dalle quali non ha molto da invidiare. Costituisce infatti una delle tappe imprescindibili di un tour in Toscana fatto a regola d’arte. È conosciuta, non a caso, come la città delle belle torri. Nel 1990 l’UNESCO l’ha inserita tra i Patrimoni dell’umanità.
La Storia
Le celebri Torri di San Gimignano vennero erette tra la fine del 1100 e la prima metà del 1200, fatta eccezione per la più grande torre, la Torre Grossa, che fu ultimata alla fine del XIII secolo. Delle 72 che dominavano il panorama del borgo, ora ne rimangono solo 13. Soltanto le famiglie più abbienti e facoltose avevano la possibilità di poter erigere una torre. Solitamente lo si faceva a lato della propria abitazione proprio a dimostrazione della propria ricchezza e, di conseguenza, influenza sulla città. Nella maggior parte dei casi erano i mercanti a poter salire così tanto la scala sociale da raggiungere tale prosperità.
Le materie prime impiegate dovevano essere cercate e poi trasportate in città, ecco spiegato il costo dispendioso per la costruzione delle Torri di San Gimignano. Per i più facoltosi, l’unico limite riguardava l’altezza. Era proibito erigere una torre più alta di quella del podestà, il titolo più alto nella carica civile cittadino nell’Italia centro-settentrionale durante il Basso Medioevo. Quando, al cambiare del podestà cambiò anche la torre più alta (la Torre Rognosa prima e quindi la Tosse Grossa alte rispettivamente 51 e 54 metri), alcune famiglie costruirono una seconda torre accanto alla prima per avvicinarsi di più al limite massimo. La famiglia Salvucci ne fece edificare addirittura 4.
L’arrivo delle carestie e della peste fermò lo sviluppo della città e portò un declino generale. Dall’economia al commercio, tutti i settori subirono un rallentamento, tra cui anche l’architettura. Le famiglie smisero di occuparsi della manutenzione delle Torri di San Gimignano che, fortunatamente, le abbandonarono a sè stesse, piuttosto che tagliarle come accadde in altre città toscane. In seguito, per mantenere il decoro e il prestigio nel comune, fu decretato che i possessori delle torri avrebbero dovuto restaurarle e fu impedito loro di distruggerle.
La vita nelle Torri di San Gimignano
Le prime Torri di San Gimignano furono edificate una lontana dall’altra, all’interno di un tessuto cittadino ben più diradato rispetto a quello denso che conosciamo adesso. Differente era soprattutto la vita dentro le torri. I locali erano molto piccoli, ancora di più di quanto già non si possa immaginare dall’esterno dato l’elevato spessore delle mura. Le dimensioni delle stanze infatti si aggiravano attorno al metro per due e le aperture erano poche e anch’esse piccole. Le torri venivano quasi sempre rivestite con materiali deperibili come legno o terra.
La vita non si svolgeva per tutta la lunghezza della torre. A livello della strada, a piano terra, si trovavano le botteghe, dalle quali si poteva commerciare in modo diretto e veloce. Più in alto al primo piano si trovavano le camere da letto e infine i locali destinati alla cucina. Com’è evidente la disposizione delle stanze seguiva semplici regole di sicurezza. La cucina, di solito usata per accendere il fuoco, non poteva frapporsi fra le camere da letto e l’uscita così da poter scappare liberamente in caso di incendio accidentale.
Le torri di San Gimignano adesso
Per fortuna la decisione di mantenere intatta la città ci ha restituito un’immagine autentica delle Torri di San Gimignano e, seppur rimaste poche rispetto al loro periodo di prestigio, oggi possiamo conoscerne caratteristiche e fattura. Ad oggi è possibile visitarne alcune, di seguito ve ne presentiamo alcune.
Torre Rognosa, la più antica delle torri di San Gimignano
Conosciuta anche col nome di Torre dell’orologio, è la più vecchia della città. Alta 51 metri, è seconda solo alla Torre Grossa.
Torre del Diavolo
Questa torre è senza dubbio la più affascinante tra le Torri di San Gimignano. Si distingue innanzitutto per la sua architettura in pietra bianca. Inoltre è famosa per la leggenda che racconta che il suo possessore, al rientro da un lungo viaggio, la ritrovo più alta di quando era partito.
Torre e Casa Campatelli
Raggiunge i 28 metri e fu costruita dai Campatelli a fine 1100 accanto al palazzo di famiglia. Dopo il 2009, dopo una enorme ristrutturazione del FAI, è possibile visitarla. La visita include un racconto multimediale che ne descrive caratteristiche architettoniche e la vita che si svolgeva al suo interno.
Torre Grossa, la più alta delle Torri di San Gimignano
Torre Grossa è la torre più alta di San Gimignano. È stata l’ultima torre del podestà e non a caso si trova in piazza del Duomo accanto al suo palazzo. Si può salire fino alla sua cima, ad un’altezza di 54 metri.
Torri dei Salvucci
Per ovvi motivi si chiamano anche le torri gemelle di san Gimignano; sono due delle 4 edificate dalla famiglia Salvucci, la famiglia guelfa più rilevante di San Gimignano. Arrivavano quasi a 52 metri ma furono fatte ridurre dalle autorità fino a 40 metri. La maggiore delle due, oltre ad essere una delle poche su cui è possibile salire, regala anche un’occasione unica, quella di soggiornare nell’autentico clima medievale di una delle Torri di San Gimignano.
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