Storia di San Gimignano
Storia di San Gimignano
Scopri con noi la storia di San Gimignano. Parliamo di uno dei borghi più famosi e visitati in tutta Italia, colmo di storia e incanto. La cittadina medievale di San Gimignano è posizionata in un punto strategico della regione, all’incirca a metà percorso tra Siena e Firenze. Per questo motivo è comoda da visitare da qualsiasi punto della Toscana si arrivi. Si tratta anche di un ottimo punto di partenza per raggiungere altri punti di interesse. Ci si arriva comodamente sia in macchina che in bus.
San Gimignano poggia le sue antiche radici su un colle, all’incirca a 300 metri sopra il livello del mare. Questo promontorio, che offre una vista mozzafiato sui bellissimi e suggestivi panorami della Valdelsa, è abitato fin da tempi remoti. Numerosi reperti archeologici rinvenuti in tutta l’area infatti testimoniano presenze etrusche e greche. Queste civiltà scelsero questo monte probabilmente grazie alla sua posizione favorevole che permette di controllare l’intera valle. Il borgo deve il suo attuale nome in onore di San Geminiano. Era un vescovo di Modena a cui le leggende attribuiscono di aver scoraggiato con un’apparizione i Barbari che volevano attaccare la cittadina. Così, attorno al decimo secolo, venne battezzata ufficialmente. La florida storia di San Gimignano è solo agli inizi.
Il medioevo florido nella storia di San Gimignano
È nel medioevo che San Gimignano raggiunge l’apice della sua prosperità. Molta della sua fortuna deriva dal fatto di trovarsi proprio lungo la via francigena, ai tempi una delle principali vie di comunicazione. Se ad ogni ve rimane enorme il valore turistico, culturale e religioso, all’epoca era fondamentale per la vita quotidiana di ogni città. San Gimignano infatti costituiva un punto fermo per chiunque. Commercianti, viandanti e, più di tutti, per i pellegrini che dovevano raggiungere Roma e che avevano bisogno di un appoggio per rifocillarsi, dormire o curarsi.
È in questi anni che le famiglie ricche della città costruirono circa 70 torri, a testimonianza della loro potenza e ricchezza. Oggi si contano 13 di queste architetture simbolo della storia di San Gimignano, tipiche di un periodo storico e di una zona ben riconoscibile. Sono considerate patrimonio UNESCO e tuttora caratterizzano San Gimignano con uno skyline unico e inconfondibile.
Guelfi, Ghibellini scrivono la storia di San Gimignano
Negli ultimi anni del XXII secolo la cittadina si convertì a libero comune. San Gimignano non poté esimersi dai tumulti fra Guelfi e Ghibellini che sconvolsero tutto il territorio. Firenze, territorio dei Guelfi, e Siena, città ghibellina, la trascinarono infatti nelle loro lotte. La cosa era pressoché inevitabile data la posizione strategica del borgo e la sua notevole importanza economica. Nonostante i conflitti, il 1200 è il secolo in cui San Gimignano conobbe il suo più florido e rapido sviluppo economico. Grazie soprattutto al sapiente commercio dei prodotti locali (soprattutto agricoli come vino e zafferano) le casse della città si riempirono. Sicuri di tanta ricchezza, San Gimignano poté in quegli anni arricchire la città con numerose e opere pubbliche.
Fino al 1255 furono i ghibellini a governarla, in quest’anno vennero sconfitti dai guelfi che buttarono giù la cinta muraria presente. Nel 1260 la celebre battaglia di Montaperti ribaltò nuovamente le sorti del borgo. Così la storia di San Gimignano tornò nelle mani dei ghibellini, che ricostruirono e ampliarono le mura.
Le piaghe e l’inizio del declino
Durante il 1300 la città ospito il sommo Dante Alighieri, arrivato come ambasciatore dei guelfi di Firenze. In questo stesso secolo le piaghe di peste e carestia non risparmiarono San Gimignano, a cui non restò che piegarsi alla potente Firenze per sopravvivere. Cominciò un inevitabile periodi decadenza per la città. Il lento regresso coinvolse soprattutto la politica e l’economia. Il valore artistico e culturale infatti ha continuato a crescere nei secoli, il borgo infatti rimane uno dei più visitati e apprezzati al mondo. Tra le numerose opere d’arte che la storia di San Gimignano ha portato a noi, citiamo gli affreschi rinascimentali di Domenico Ghirlandaio, all’interno del Duomo.
A discapito del passare degli anni, San Gimignano è stata in grado di conservare la sua antica grazia. Le antiche sembianze medievale ed il fascino che ne consegue la coronano come uno dei tesori più preziosi di tutta la scana. Nel 1990 è entrata ufficialmente a far parte del patrimonio dell’umanità grazie al riconoscimento di sito UNESCO.
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Le torri, simbolo di potenza e prosperità
Da qualsiasi lato si raggiunga o si avvisti, San Gimignano è inconfondibile. Svetta sul suo promontorio con il suo skyline unico descritto dal ricordo di numerose torri, di cui ancora ne rimangono 13. Fino al XIV secolo la città ne ospitava almeno una settantina, una per ogni famiglia ricca che vi risiedeva. Per i benestanti era un modo per ostentare la propria influenza ed il proprio valore economico. Sicuramente sono diventate un icona della storia di San Gimignano.
Le prime non erano integrate al tessuto cittadino, bensì erano isolate dal centro. Col tempo si integrarono all’architettura della città. Non era semplice organizzare gli spazzi nelle torri. Il grande spessore murario infatti garantiva temperature fresche in estate e tepore in inverno ma limitava enormemente gli spazi interni. Gli ambienti erano molto piccoli, circa di un metro per due, e con pochissime aperture sull’esterno.
Soprattutto a causa del complesso processo produttivo, anche molto costoso oltre che difficile, la torre costituiva nel periodo medievale, il massimo simbolo di potenza. Per poterne avere una serviva estrarre materie prime, portarle in città, fare le fondamenta e costruire la struttura. Solo i più ricchi e potenti, solitamente legati all’attività commerciale o usuraia, potevano permetterselo. Normalmente i locali per le abitazioni non occupavano tutta l’altezza della torre e la loro disposizione seguiva le più basilari norme di sicurezza e praticità. Al piano terra si trovavano le botteghe dove dove vi si poteva accedere facilmente dalla strada. Al primo piano c’erano le camere da letto, raggiungibili solo dall’interno. Infine, ai piani più alti occupabili, le cucine, così da poter avere sempre una valida via di fuga in caso di incendio.