Vernaccia di San Gimignano
La Vernaccia di San Gimignano è un vino bianco, prodotto in una ristretta zona della Toscana tra Siena, Pisa e Firenze coincidente con il territorio comunale di San Gimignano, conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo. È controllato e garantito dal marchio di Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG). È stato il primo vino italiano a ricevere il marchio di Denominazione di Origine Controllata (DOC) nel 1966 e nel 1993 ha avuto la DOCG.
Storia Vernaccia di San Gimignano
L’origine di questo nome è abbastanza incerta, molto probabilmente deriva dal nome latino vernaculum. Mentre altre ipotesi, come quella del poeta Marchio Lucidi, farebbe discendere il nome da Verno gelido. Il Vocabolario Treccani invece dichiara che il nome deriva dal toponimo Vernazza, borgo delle Cinque Terre, dove veniva prodotto un vino con il solito nome già dal Medioevo.
La Vernaccia di San Gimignano affonda le sue origini in tempi molto lontani, come dimostrano varie documentazioni storiche, opere letterarie e atti ufficiali. La prima produzione viene collocata intorno al 1200 per mano della famiglia Verdi de’ Bardi. Si ha traccia del primo documento ufficiale nel 1276 e si tratta di tre soldi per ogni Vernaccia esportata fuori dal comune. Risulta evidente che la Vernaccia alle fine del XIII secolo fosse già un vino di pregio, presente sulle tavoli dei più rinomati nobili dell’epoca. Non solo Dante Alighieri nomina questo vino nella sua divina commedia ma anche Giovanni Boccaccio nel suo Decameron. Nel 1468 la Vernaccia va ad allietare gli invitati al banchetto di nozze fra dei Medici-Rucellai, poi i pasti di Lorenzo il Magnifico documentati dalle richieste scritte continue che faceva arrivare al Comune di San Gimignano.
Descrizione Vernaccia
la Vernaccia di San Gimignano DOCG è riservata al vino bianco prodotto a partire da uve del vigneto Vernaccia per almeno l’85%. Possono essere usati altri vitigni a bacca bianca non aromatici idonei alla coltivazione in Toscana per un massimo del 15%. Questo vino è riferito a due tipologie di bianchi, di base e riserva. La riserva viene sottoposta ad un periodo di affinamento, anche in legno, di almeno 11 mesi e prima del consumo, ad un altro periodi di 3 mesi in bottiglia. Per entrambi le tipologie di vini il colore è giallo paglierino con riflessi dorati che vengono più accentuati con l’invecchiamento. A livello olfattivo troviamo aromi delicati e profumazioni fruttate che possono con l’affinamento evolvere in note speziate e minerali. Al palato risultano vini dal sapore asciutto, aromatico, sapido ed a volte con un caratteristico retrogusto di mandorle.
Nascita del consorzio Vernaccia di San Gimignano
Il consorzio della Vernaccia ha origine il 3 luglio 1972. Voluto fortemente da alcuni viticoltori del territorio che consapevoli del valori storico e territoriale ritengono imprescindibile tutelare, valorizzare e promuovere l’unico antico bianco e l’esclusivo territorio da cui nasce. Dal quel giorno il Consorzio lavora alacremente. Nel 1993 ottiene la Denominazione di Origine Controllata e Garantita per la Vernaccia di San Gimignano che diventa così il primo vino italiano ad ottenerla. Dal ’93 ad oggi il consorzio ha fatto enormi passi avanti e l’ottenimento della DOC ha fatto si che tutti i marchi registrati potessero usufruire delle garanzie di controllo e qualità creando così una filiera, presa come modello di successo in tutta la nazione.
I caratteri ampelografici della Vernaccia di San Gimignano
La Vernaccia di San Gimignano è un vitigno autoctono a bacca bianca, è caratterizzato da grappoli di grosse dimensioni e da forme allungate piramidali. Il grappolo è a forma semi-compatta e talvolta può essere mono-alato, cioè avere un grappolo più piccolo lateralmente rispetto al grappolo principale. Gli acini si presentano di dimensioni medie ed hanno una forma simile ad un disco. Normalmente sono di colore verde-giallastro che tende all’ambrato sulle parte esposte più al sole. La buccia è pruinosa, cioè ricoperta da un sottile stato di sostanza cerosa che rende la superficie impermiabile. Le foglie, di grandezza media, crescono a forma circolare e pentagonale e sono trilobate.
Cosa significa DOCG
L’acronimo DOCG significa Denominazione di Origine Controllata e Garantita ed identifica il livello di tutela più elevato nella classificazione italiana dei vini. Spesso è accompagnato o sostituito dall’acronimo europeo DOP, che significa Denominazione di Origine Protetta. I vini con marchio DOCG sono sottoposti a regole di produzione più severe e hanno disciplinari di produzione molto più restrittivi rispetto a quelli con marchio DOC e IGT. Le denominazioni DOCG spesso si identificano con territori di piccole dimensioni, quali vallate, colline, comuni.
Sottozone e vigneti
La denominazione DOCG può prevedere due ulteriori livelli di classificazione che consentono di individuare specifiche peculiarità territoriali all’interno della propria area. Essi sono:
- le sotto-zone, intese come porzioni di territorio
- i vigneti, intesi come singoli appezzamenti di terreno
Come è facile intuire, prevedono dei vincoli qualitativi più restrittivi, che devono essere espressamente indicati nel disciplinare di riferimento. Entrambi i livelli possono essere riportati in etichetta con le relative menzioni.
Diventare DOCG
Non è possibile acquisire il marchio DOCG senza aver prima intrapreso un percorso di classificazione di livello inferiore. Il marchio DOCG viene riservato esclusivamente a:
- vini già riconosciuti DOC e prodotti in zone ben delimitate;
- tipologie di vino appartenente alla DOC da almeno 10 anni.
I vini che ambisco ad acquisire il marchio DOCG devono essere di particolare pregio, sia per le caratteristiche qualitative intrinseche, sia per la rinomanza commerciale acquisita. Inoltre la richiesta deve essere avanzata da almeno il 51% dei soggetti che conducono i vigneti e che rappresentino almeno il 51% della superficie totale.